Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
ma sedendo e mirando, interminati spazi
di là da quella, e sovrumani silenzi,
e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo;
ove per poco il cor non si spaura.
e come il vento odo stormir tra queste piante,
io quello infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente e viva,
e il suon di lei.
così tra questa immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
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Melanconia, dal greco melania (nera) e cholè (bile).Figlia prediletta di Saturno, la Melanconia ermetica è la fase preliminare e necessaria di ogni processo creativo. La rivalutazione conoscitiva di questo temperamento risale ad Aristotele che unifica la concezione medica ippocraticogalenica con il concetto socratico platonico di furore (daimon).
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