Melanconia, dal greco melania (nera) e cholè (bile).Figlia prediletta di Saturno, la Melanconia ermetica è la fase preliminare e necessaria di ogni processo creativo. La rivalutazione conoscitiva di questo temperamento risale ad Aristotele che unifica la concezione medica ippocraticogalenica con il concetto socratico platonico di furore (daimon).
Hai qualcuno nell'occhio

La prossima volta che parlate con qualcuno, fissatelo dritto negli occhi. Poi aguzzate bene la vista e forse riuscirete a scorgere - se la vista non vi inganna -  una persona riflessa. Siete voi in formato mignon. O meglio in formato "pupilla".
Proprio dalla sua caratteristica di restituire immagini di "pupilli" (in latino pupilla significa bambolina) ha preso il nome la pupilla, il cerchiolino al centro dei nostri occhi.
Nella foto al microscopio, la pupilla circondata dall'iride, la membrana pigmentata che conferisce all'occhio il suo colore.

Che occhi grandi che hai, disse cappuccetto


Ricordati che devi morire
Natura morta di cera, Europa 1701-1800

"Vanità delle vanità, tutto è vanità". Questo versetto del libro biblico dell’Ecclesiaste è inciso alla base di questa maschera di cera che doveva ricordare la caducità della vita e l’ineluttabilità della morte. È un esempio di un numeroso insieme di nature morte e sculture che rappresentavano il corpo per fini didattici (studiare l’anatomia) e morali (ricordare la fragilità umana).
Secondo la frenologia, una dottrina pseudoscientifica in voga nell'800, la forma, gli avvallamenti e le dimensioni di alcune parti del cervello (e di conseguenza la forma del cranio che le contiene) determinano la personalità e le qualità psichiche di un uomo.

Qi


Arte a base di funghi




Un ritratto... vivo
 

Questa fotografia di Albert Einstein è in realtà un bioritratto: è stata ottenuta stampando, con un normale ingranditore fotografico, l'immagine del fisico su una coltura di batteri di e.coli geneticamente modificati per renderli fotosensibili. L'aggiunta di speciali pigmenti ha permesso di ottenere le diverse sfumature di grigio una volta esposta la provetta alla luce.
Nonostante le dimensioni ridotte, questa immagine ha una risoluzione altissima, superiore ai 100 .


Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
ma sedendo e mirando, interminati spazi
di là da quella, e sovrumani silenzi,
e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo;
ove per poco il cor non si spaura.
e come il vento odo stormir tra queste piante,
io quello infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente e viva,
e il suon di lei.
così tra questa immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.