Melanconia, dal greco melania (nera) e cholè (bile).Figlia prediletta di Saturno, la Melanconia ermetica è la fase preliminare e necessaria di ogni processo creativo. La rivalutazione conoscitiva di questo temperamento risale ad Aristotele che unifica la concezione medica ippocraticogalenica con il concetto socratico platonico di furore (daimon).
Avrei voluto parlarti di tanto tempo fa
e dei fantasmi di Monluè.
Avrei voluto parlarti dei saraceni stanchi
e delle loro macchine gialle che scavavano
nei cantieri quasi finti.
Avrei voluto parlarti poi dei paladini
che arrivavano alle spalle con le cerbottane colorate
costringendo i Mori a bestemmiare.
E ti avrei indicato il loro capo all'attacco,
ferito a morte fin dall'inizio: lo si capiva
da una macchia di barbabietola sulla sua blusa bianca.
Sì ma, che te ne fai,
che te ne fai dei saraceni e dei paladini,
che te ne fai di quella terre lontane,
lontane dalla città.
Tu che cerchi le vetrine del centro,
tu che cerchi i bar d'atmosfera,
tu che cerchi i sabato sera
e le fatiche degli amici iscritti a tutto.
Avrei voluto parlarti della fata con la candela al naso e
del suo cappello a punta,
quello con su i pianeti.
E raccontarti di come giocava con l'ultimo jo-jo del secolo
e di come aspettava la fine di quelle guerre... d'atmosfera
E ancora dirti, poi, del suo cercare
l'eroe macchiato del doposcuola,
l'eroe, l'eroe senza ritorno.
E di come lo trovava sdraiato con le labbra contratte
perché la freccia l'aveva passato.
E perché gli scappava da ridere,
e lei faceva un rumore d'arpa con la bocca
e l'eroe rinasceva.
Sì ma, che te ne fai,
che te ne fai di quelle terre senza luci,
che te ne fai di quelle terre lontane,
lontane dalla città.
Tu che cerchi le vetrine del centro,
tu che cerchi i bar d'atmosfera,
tu che cerchi i sabato sera
e l'amico iscritto a tutto che ce l'ha fatta.
Avrei voluto parlarti dei fantasmi di Monluè.
Sai, loro fanno capriole,
sai, loro parlano dialetti difficili.
Loro sono amici del vento,
loro cantano nell'aria
e fischiano fra le case e nei cortili.
E noi, noi li sentiamo di tanto in tanto,
quando l'amore finisce.


(Edgardo Moia Cellerino)

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